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Schmidt, il retroscena dietro alla stretta di mano rifiutata. E quel pasticcio del 2011 tra McCaw, Lapasset e Key

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La quarta giornata del Rugby Championship ci ha regalato almeno tre video virali. Due riguardano Australia-Sudafrica e in particolare la tenzone tra il seconda linea degli Springboks Eben Etzebeth – “uno che mangia i sassi”, per dirla con le parole di Sergio Parisse, già suo compagno di squadra a Tolone – e il pilone destro dei Wallabies, Allan Alaalatoa. Il loro vis-à-vis, gli occhi spiritati di Etzebeth che lo confermano – se ce ne fosse stato bisogno – come ultimo erede di una grande tradizione di torri sudafricane grandi grosse e cattive, un po’ come Bakkies Botha, quei secondi di rugby allo stato brado hanno già fatto il giro del mondo sabato; domenica è arrivato il sequel, il video girato negli spogliatoi dell’Australia con Allan Alaalatoa che prende due birre dal frigo e ne porta una allo stesso Etzebeth. In campo ci si mena come fabbri e fuori dal campo ci si riabbraccia, come vuole la liturgia del rugby.

Il terzo video riguarda invece Nuova Zelanda-Argentina 53-3 e non è stato girato in campo, ma nel box dello staff degli All Blacks a fine partita. Si vede Joe Schmidt, ex tecnico di Leinster e Irlanda tornato in patria come assistente di Ian Foster, che prima stringe la mano al tecnico della mischia Greg Feek, che sta in piedi al suo fianco, e poi si accorge che il responsabile degli avanti Jason Ryan, che sta seduto davanti ai due, si sta girando e sta tendendo la mano. Però Ryan vuole stringere anche lui la mano a Feek, e così Schmidt rimane “appeso”. Salutato il collega, Ryan evita la mano di Schmidt sfiorandola e si gira, tornando a dare le spalle all’ex c.t. dell’Irlanda. Che deve ripiegare su un colpetto alla spalla verso l’elusivo collega, peraltro badata men che meno dallo sprezzante collega.

La scenetta non è scappata ai media neozelandesi, che ci hanno ricamato su un bel po’. Nessun contrasto tra “vecchi e nuovi” dello staff: sia Schmidt sia Ryan sono acquisizioni recenti, sono arrivati dopo la serie persa contro l’Irlanda rispettivamente come assistente con focus sulla strategia e sull’attacco e come tecnico degli avanti. Piuttosto, secondo molti l’episodio è legato al fatto che i due appartengono a due mondi diversi: Ryan infatti è un uomo dei Crusaders, la franchigia di Scott Robertson, il tecnico che nei mesi scorsi è stato invocato da tanti come sostituto di Foster e quindi in qualche modo “avversario” di Schmidt. “Sì, nel box degli allenatori tra me e Joe qualcosa è andato storto – ha commentato Ryan -. Non mi ero accorto che c’era. E’ stato un po’ un momento alla John Key”.

La curiosità sta in questo riferimento. Perché l’episodio di sabato richiama in maniera incredibile ciò che avvenne tra Richie McCaw, il presidente dell’International Board Bernard Lapasset e il primo ministro neozelandese John Key al momento della premiazione degli All Blacks dopo la finale della Coppa del Mondo 2011 vinta 8-7 contro la Francia. E’ diventata la famosa “stretta di mano a tre”: Lapasset consegna la Web Ellis Cup a McCaw perché la sollevi, Key si precipita a porgergli la mano per essere il primo a complimentarsi ma Lapasset, più vicino, lo precede. Ne esce proprio una stretta di mano a tre, con Key che in qualche modo riesce a avvinghiare un paio di dita del capitano degli All Blacks. A Schmidt è andata peggio.

Clicca qui per vedere il video incorporato.


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